Luca Magnani non ama il cinema. Non ama le interviste. Non ama quest’Italia che ha dimenticato sua madre Anna, una delle più grandi attrici italiane. Si farebbe prima a dire chi ama visto che ha speso una vita intera a smarcarsi dal ruolo di «figlio di» con l’unico risultato di rimanerne ancora più soggiogato. Ha provato a restare lontano dai palcoscenici e da tutto quello che era il mondo di sua mamma.
Nel suo curriculum ci sono una laurea in architettura a pieni voti e circa mezzo secolo di lavoro come libero professionista. Ma non è servito. «Come architetto non ho fatto nulla di eccezionale e a quasi 75 anni ancora la gente mi chiama il figlio della Magnani. Se a questo punto della propria vita ancora non si ha una propria identità…», scuote la testa. Ma intanto sorride: «Non è una lamentela, mi fa piacere».